
Le padelle in pietra hanno conquistato molte cucine negli ultimi anni , c’è chi le sceglie perché vuole un’alternativa più sicura ai vecchi rivestimenti antiaderenti, chi le apprezza per la facilità di cottura e chi, semplicemente, ne ama l’estetica robusta e materica. Ma, come succede spesso quando un prodotto diventa di moda, c’è anche un po’ di confusione su come andrebbero usate davvero.
Il termine “padella in pietra” può trarre in inganno, perché non si tratta di una padella realizzata interamente in roccia, ma di uno strumento in alluminio o acciaio rivestito con un materiale antiaderente che contiene particelle minerali. Il risultato è una superficie resistente, capace di distribuire il calore in modo regolare e di evitare che il cibo si attacchi.
Ma non basta usarla come una qualsiasi padella per ottenere buoni risultati, richiede un po’ di attenzione, alcune abitudini corrette e, soprattutto, l’eliminazione di convinzioni sbagliate che si sono diffuse nel tempo.
Chi la usa pensando che sia “indistruttibile” spesso la rovina in poche settimane, chi la tratta con la stessa cura che riserverebbe a una ghisa smaltata, invece, riesce a farla durare per anni. Ecco perché è utile sapere come comportarsi, già dal primo giorno, per evitare di compromettere il rivestimento o di ottenere cotture sbilanciate. Bastano poche regole, ma applicate con costanza.
Cosa fare prima di usarla per la prima volta
Una volta tolta dalla confezione, la tentazione di usarla subito è forte, ma conviene fermarsi un attimo e fare due semplici passaggi preliminari. Il primo è un lavaggio leggero: acqua tiepida, pochissimo detersivo neutro e una spugna non abrasiva. Serve a eliminare polveri di lavorazione o residui di magazzino. Asciuga bene, senza lasciare zone umide. Poi, anche se sulla scatola non sempre è scritto, puoi fare una cosa in più, ungere leggermente la superficie interna con un velo sottilissimo di olio da cucina. Non deve colare, basta un velo steso con carta da cucina. Scalda la padella così preparata per un paio di minuti a fuoco basso, poi lasciala raffreddare. Questo piccolo trattamento iniziale aiuta a stabilizzare il rivestimento e a renderlo ancora più antiaderente nei primi utilizzi.
A volte si sottovaluta l’importanza di questa fase, ma chi cucina spesso sa che è proprio il modo in cui una padella viene usata per la prima volta a fare la differenza nel lungo periodo. Un buon inizio significa meno rischi che il cibo si attacchi, e una maggiore facilità di pulizia anche dopo settimane.
È importante tenere a mente che le padelle in pietra non sono tutte uguali: alcune sono compatibili con l’induzione, altre no. Non basta guardare il rivestimento, ma bisogna controllare la base: se è piatta, spessa e porta il simbolo dell’induzione, allora va bene. In caso contrario, meglio evitare di metterla su quel tipo di fornello perché, non solo non cucinerà correttamente, ma si rischia di rovinarla. Meglio saperlo prima, che accorgersene quando ormai ha perso aderenza o si è deformata.
Come cucinare correttamente con una padella in pietra
La prima cosa da sapere è che il calore si distribuisce molto bene, quindi non serve usare fiamme alte, anzi, in realtà, è proprio sconsigliato. Se alzi troppo il fuoco, rischi di rovinare l’antiaderente, rendendo la padella meno efficace nel tempo. Meglio iniziare con fuoco basso, aspettare qualche secondo che la padella arrivi a temperatura, e poi regolare in base al tipo di cottura che vuoi fare.
Va usato l’olio ma in quantità minime, e non perché serva davvero a evitare che i cibi si attacchino, la superficie lo impedisce già da sola, ma perché l’olio crea un film che protegge ulteriormente il rivestimento e migliora la doratura. Uova, carne, pesce e anche le verdure vengono meglio con una minima presenza di grassi. Non è questione di quantità, ma di abitudine, chi cucina senza nemmeno un filo d’olio rischia che la padella, alla lunga, perda la sua naturale scorrevolezza.
Altra questione importante è quella degli utensili, è da evitare categoricamente l’uso di forchette, coltelli o spatole di metallo. Anche un piccolo graffio può rovinare in modo permanente la superficie, molto meglio preferire legno, silicone o materiali morbidi, che accompagnano la cottura senza intaccare il rivestimento. Questo vale sia durante la preparazione che nella fase in cui impiatti o mescoli i cibi.
Non è consigliabile nemmeno lasciarla scaldare a vuoto per troppo tempo, un minuto può bastare per raggiungere la temperatura corretta, ma se la lasci sul fuoco, senza nulla dentro, rischi di surriscaldarla e creare microfessure che non si vedono a occhio nudo, ma che con il tempo rendono meno efficace la padella.