I servizi di piatti derivano dalla ceramica, per la precisione, si tratta di una tipologia pregiata chiamata porcellana, un termine che deriva dal greco “kéramos”, argilla, con cui in modo del tutto improprio vengono appellati gli oggetti di uso quotidiano.
La ceramica, in realtà, è il materiale tipico con cui sono prodotti sanitari e piastrelle. Le classiche stoviglie che ogni giorno utilizziamo sulle nostre tavole e in quelle delle strutture ricettive, derivano dalla ceramica che è stata cotta insieme ad altri elementi in un forno.
In questo modo si possono creare composti anche molto differenti tra loro, ad esempio: coccio, terracotta, maiolica, od oggetti a pasta compatta come il grès e appunto, la porcellana.
Oggi i servizi di piatti in porcellana sono i protagonisti della tavola. Per questa ragione la cura nei dettagli, i colori, le rifiniture e i disegni, sono fondamentali per risultare ospitali e accoglienti verso gli ospiti.
Ne esistono di tanti tipi; alcune sono sobrie mentre altre più colorate e si scelgono in base all’uso che ne dobbiamo fare, alla situazione, all’evento e al festeggiamento.
La scelta può ricadere su linee moderne e di tendenza, su quelle classiche, con fondine a cappello di prete e con forme originali.
Ciò che conta oggi, però, è che il servizio piatti in porcellana sia di qualità, e magari con decori adatti al lavaggio frequente in lavastoviglie.
I servizi di porcellana nella storia
Le prime tracce di porcellana ritrovate risalgono al Giappone del XI Millennio a.C., mentre in Occidente sembra che siano arrivate solo nel III a.C., per la precisione in Grecia, con i tipici vasi ornati con immagini rosse e nere, e poi in Etruria e Magna Grecia.
Nell’Impero Romano d’Occidente e fino alla sua caduta, si diffusero le ceramiche in rilievo, meglio note come “terra sigillata”.
I maggiori produttori italiani che la storia ricordi si trovavano nel Centro Italia, a Siena, Faenza e Orvieto. Mentre ricordiamo il XV secolo per la particolare attenzione che gli artigiani rivolgevano all’estetica, il XVIII secolo viene ricordato per il caolino e le ceramiche dure, somiglianti a quello che era lo stile tipico cinese.
La prima lavorazione della porcellana, ottenuta unendo caolino e feldspato, nasceva in Cina con la Dinastia Tang, che regnò dal 618 al 907 d.C. e che diventava un’arte con i Ming e i Qing.
A dare notizia in Occidente di questo incantevole “oro bianco” dalla formulazione segreta fu Marco Polo nel XIII secolo; tuttavia, l’importazione che ne seguì era riservata alle lussuose sale da tè delle case dei nobili.
Si cercò comunque di riprodurre i servizi di piatti in porcellana cinesi in tutti i modi, ma gli Europei vi riuscirono soltanto nel Settecento.
La produzione francese ebbe origine grazie all’interesse del Duca di Borbone nel 1730, mentre nel 1738 alcuni artigiani di Chantilly fondarono la nota manifattura di Sèvres. Anche la tradizione della porcellana italiana si deve ai Borbone, perché fu proprio Carlo di Borbone a creare la Real Fabbrica di Porcellana di Capodimonte, nel 1738.
Furono poi create fabbriche in Inghilterra, Danimarca e Nord Europa.
L’industria dei servizi di porcellana
La grande svolta arrivò con l’avvento dell’industrializzazione, che permise a queste opere d’arte di arrivare nei grandi magazzini a prezzi accessibili a tutti.
Oggi è finalmente possibile sfoggiare un eccellente servizio di piatti in porcellana sulle nostre tavole e in quelle di alberghi, ristoranti e strutture ricettive di ogni tipo. È possibile disporre di prodotti di qualità, alcuni realizzati a mano e altri in serie, ma altrettanto rifiniti, curati e resistenti.