
Le padelle che utilizziamo per cucinare i cibi non sono tutte uguali, alcuni materiali sono più sicuri di altri ed è importante sapere quali usare per preservare la nostra salute. Quali tipi di padelle si mantengono in ottime condizioni senza rilasciare sostanze potenzialmente nocive? Nei prossimi paragrafi cercheremo di aiutarti ad avere le idee chiare sull’argomento.
Qual è il rischio di tossicità delle padelle?
Una padella è sicura per la salute non solo quando si permette di cucinare in modo sano, ma anche senza contaminare il cibo con sostanze tossiche.
La presenza della dicitura “idoneo al contatto con alimenti” o il logo della forchetta e coltello, danno la certezza che la padella è stata sottoposta a un protocollo di test molto rigido e l’assenza della migrazione della sostanze nocive dal rivestimento (se integro) al cibo.
Infatti, se il rivestimento è danneggiato non è possibile escludere questo rischio, per cui consigliamo di sostituire la padella danneggiata. Da qualche anno le padelle non sono ricoperte più dall’acido perfluoroottanoico (PFOA), sostanze chimica ritenuta pericolosa per la salute.
In particolare, bisogna fare attenzione a non scaldare a vuoto la pentola in teflon, realizzata con un rivestimento in PTFE (politetrafluoroetilene), che la rende antiaderente ma che, se scaldata ad elevate temperature, può rilasciare fumi tossici, letali per alcuni uccelli domestici.
Come conservare le padelle nel modo corretto
Tutte le padelle tenute in buoni condizioni e usate nel modo giusto, quindi non riscaldate vuote o non lasciate troppo a bruciare sul fuoco, sono ritenute sicure .
Di solito, le padelle in acciaio inox sono ritenute sicure in qualsiasi condizione, mentre per tenere in buono stato una padella antiaderente in teflon, basta controllare che il rivestimento sia integro. Se grattato, la padella deve essere smaltita.
Questo controllo va effettuato anche su padelle in ferro, ghisa o pietra, che sono rivestite spesso con uno strato antiaderente.
Le padelle di rame e quelle in alluminio sono molto delicate, pertanto, bisogna prestare attenzione al loro utilizzo, cercando di mantenere la qualità e preservare l’integrità dello strato di rivestimento per evitare che le sostanze tossiche migrino negli alimenti cucinati.
Quando una padella è considerata cancerogena?
Tutte le padelle antiaderenti prodotte oggi non sono cancerogene: in passato il PFOA (acido perfluoroottanoico), era la sostanza chimica usata per realizzare le superfici impermeabili e antiaderenti delle padelle in teflon, ritenuta la responsabile di un aumento del rischio di cancro e altre patologie.
A partire dal 2015 il PFOA non è più utilizzato nei processi di produzione per evitare danni alla salute e all’ambiente, anche se in realtà già dal 2011, molti produttori di pentole iniziarono ad indicare sulle etichette la dicitura “PFOA free” per informare che la sostanza non era stata utilizzata nel processo di realizzazione della pentola.
Oggi, le padelle in commercio sono prive di PFOA, quindi, non c’è alcun rischio per la salute, ma anche in passato, il pericolo si sarebbe presentato solo ad altissime temperature, difficili da raggiungere con i forni domestici.
Quindi, possiamo dire che tutti i modelli di padella non rappresentano un pericolo per la salute, ma è importante conservarle nel modo giusto per evitare che parti del rivestimento si stacchino.
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