Le castagne bollite, o come le chiamiamo in molti, le castagne lesse, sono uno di quei piatti che non passano mai di moda.
Appena arriva l’autunno, basta il loro profumo per ricordare le giornate fredde, le mani intorno a una tazza fumante e quel gusto rustico che sa di casa.
È una ricetta povera ma piena di calore e se fatta bene, ha quel sapore dolce e morbido che non ti stanchi mai di ritrovare ogni anno. Se invece preferisci un gusto più deciso leggi questa ricetta per fare le castagne in padella.
Come si fanno le castagne bollite
Prima di tutto, scegli castagne belle piene, senza buchi o crepe, quelle rovinate tendono a sfaldarsi o a diventare amarognole.
Una volta selezionate, sciacquale bene sotto l’acqua corrente e incidi la parte bombata con un taglio orizzontale. Questo passaggio serve a evitare che scoppino in pentola e a facilitare la sbucciatura dopo la cottura.
Metti le castagne in una pentola grande, coprile con acqua fredda e aggiungi un pizzico di sale. C’è chi mette anche una foglia di alloro o un rametto di rosmarino, ma non è obbligatorio, dipende se vuoi dare un profumo più aromatico o mantenere il sapore neutro e dolce.
Porta a ebollizione e da quel momento conta circa quaranta o quarantacinque minuti. Le più grandi potrebbero richiedere anche un’ora, ma il modo migliore per capire se sono pronte resta sempre lo stesso: assaggiale, devono essere morbide, ma non sfatte.
Quando sono cotte, scolale e lasciale riposare qualche minuto, giusto il tempo di poterle toccare senza scottarti. È il momento perfetto per sbucciarle perché la pelle si stacca facilmente e la polpa resta intera e profumata.
Con o senza buccia: come preferisci?
C’è chi preferisce fare la bollitura delle castagne con la buccia, in modo che la polpa resti più umida e saporita, e che invece la toglie prima per ottenere una risultato di cottura più omogeneo, utile anche per usarle in ricette di creme o dolci.
Se scegli di cuocerle con la buccia, ricorda solo di pelarle quando sono ancora tiepide, appena si raffreddano, la pellicina interna tende ad attaccarsi e diventa un po’ più difficile da togliere.
Se invece decidi di sbucciarle prima, riduci leggermente i tempi di cottura, mezz’ora di bollitura di solito è sufficiente.
Quanto devono cuocere le castagne?
Non esiste un tempo fisso valido per tutte, perché molto dipende da quanto sono fresche e grandi. In generale, le castagne di media grandezza cuociono in circa tre quarti d’ora, ma la prova dell’assaggio è sempre la più affidabile. Se la forchetta entra con facilità nella polpa senza resistenza, allora è il momento di spegnere il fuoco. Se vuoi ottenere castagne più dolci e morbide aggiungi all’acqua un pizzico di zucchero insieme al sale. Questo abbinamento serve a bilanciare il sapore e ad accentuare la naturale dolcezza del frutto, soprattutto se non è di primissima raccolta.
Come gustare e conservare le castagne lesse
Appena scolate, le castagne bollite sono buonissime così, da sole, magari tiepide, accompagnate da un bicchiere di vino novello o da un infuso caldo.
Se vuoi renderle più golose, puoi condirle con un filo di miele o con un pezzetto di burro che si scioglie sopra, creando una crema naturale.
C’è chi le mangia con un po’ di latte caldo, trasformandole in una colazione d’altri tempi, semplice ma nutriente.
Se te ne restano, non buttarle, puoi conservarle in frigorifero per due o tre giorni, chiuse in un contenitore ermetico, oppure congelarle già sbucciate. Ti basterà scaldarle a vapore o in microonde per ritrovare lo stesso profumo di quando le hai fatte.
Domande Frequenti
Quanto devono bollire le castagne?
Di solito tra 40 e 50 minuti, ma dipende dalla grandezza e dalla freschezza.
È meglio cuocerle con o senza buccia?
Con la buccia mantengono più sapore e umidità, ma senza sono più pratiche per le ricette.
Come faccio a renderle più morbide?
Aggiungi un pizzico di zucchero nell’acqua di cottura.
Posso conservarle?
Sì, in frigo per due o tre giorni o nel freezer fino a tre mesi.
Le castagne bollite fanno bene?
Sì, sono nutrienti, ricche di fibre e perfette per affrontare l’autunno con energia.



