
Le padelle antiaderenti sono le più utilizzate in cucina per cuocere gli alimenti, permettono di cucinare senza oli e grassi, si puliscono con facilità e non fanno bruciare il cibo.
Ci sono alcune accortezze che bisogna ricordare quando si tratta di pentolame antiaderente: ad alte temperature (260°C), la qualità del rivestimenti inizia a deteriorarsi, le spugne abrasive durante il lavaggio e gli utensili in metallo possono danneggiarle.
Un dubbio molto frequente è quello legato al rivestimento della padella: fa male o meno alla salute? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Il rivestimento graffiato è pericoloso per la salute?
Utilizzare padelle graffiate non fa male alla salute, ma sarebbe meglio sostituirle perché, senza il rivestimento integro, cessa di essere antiaderente. I più moderni rivestimenti antiaderenti in teflon non rappresentano un pericolo, nemmeno se ingeriti accidentalmente.
In ogni caso, per evitare i graffi non bisogna utilizzare spugne abrasive o detergenti troppo aggressivi, sono da preferire quelle in nylon, sia per la parte interna che esterna e il lavaggio a mano.
Il rivestimento antiaderente più usato è composto da vari strati di PTFE (teflon), un fluoropolimero composto da molecole di carbonio e fluoro. Una sostanza che non reagisce con cibo, acqua e detergenti, non viene intaccato da acidi e composti a base alcalina, ed è molto stabile quando riscaldato.
Allora, perché molti pensano che le padelle graffiate siano pericolose? Per via dell’acido perfluoroottanoico (PFOA) che ormai è impiegato sempre meno nei prodotti più moderni.
Il PFOA è stato classificato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro come potenzialmente cancerogeno per l’uomo, ma già dal 2010 questo materiale è stato eliminato dalle aziende produttrici.
Pentole antiaderente e alte temperature
Con temperature più alte di 260°C, la qualità del rivestimento può cominciare a deteriorarsi rilasciando fumi tossici, la padella inizia quindi a scolorirsi o a perdere le proprietà antiaderenti.
Per le padelle e le pentole antiaderenti la temperatura di cottura massima da raggiungere è di 250°C, anche se sarebbe meglio cercare di mantenere una temperatura medio-bassa.
Inoltre, non bisogna mai lasciarle sul fuoco senza alimenti perché possono arrivare a temperature anche oltre i 300°C in pochissimi minuti.
Di cosa sono fatte le padelle antiaderenti?
Le padelle antiaderenti sono per lo più formate da alluminio e rivestite internamente con il teflon, ma ci sono anche quelle con rivestimento effetto pietra che hanno in aggiunta dei minerali che le rendono più resistenti all’abrasione.
Si trovano poi anche padelle in acciaio antiaderente, ma essendo questo materiale a bassa conducibilità termica, può verificarsi un problema di surriscaldamento. Le pentole in ghisa sono ottime per la cottura omogenea degli alimenti, ma sono molto più pesanti da maneggiare.
Il rivestimento in ceramica, invece, ha un minore potere antiaderente rispetto al teflon e necessita dell’aggiunta di grassi in cottura. Un’ottima alternativa, in termini di anti-aderenza, sono le pentole in pietra, rivestite in pietra lavica o pietra ollare, che permettono di cucinare i cibi senza alcun aggiunta di grassi, ma hanno un costo più elevato.
Consigli utili
Se è la prima volta che utilizzi una padella, lavala per bene e asciugala, poi riscaldala, toglila dal fuoco e spalma al suo interno un cucchiaio di olio da distribuire su tutta la superficie con un tovagliolo di carta. Un metodo per condizionare la padella.
Ricorda di non scaldare mai la padella vuota perché puoi compromettere la stabilità del materiale; non danneggiare il rivestimento con utensili metallici, taglianti o con spugne abrasive e buttala se il rivestimento è troppo rovinato.